65) Quanto costa la rinuncia ai piaceri terreni?

 

 

 

 

Può costare poco o tanto, tutto dipende dalle disposizioni interiori che ha la persona. Paradossalmente piú la rinuncia è convinta, radicale e decisa meno si avverte il distacco. Piú ambigua è incerta è la scelta fatta piú lento, sofferto e doloroso è il distacco dai beni terreni.

Dio ama chi dona con gioia (cfr. 2Cor 9,7). Se la rinuncia nasce dalla gioia interiore di chi ha scoperto il tesoro nascosto nel campo la si abbraccia con amore, al contrario tutto, anche la piú piccola rinuncia diventa un peso insopportabile.

 

«"Il regno dei cieli è simile a un tesoro nascosto in un campo; un uomo lo trova e lo nasconde di nuovo, poi va, pieno di gioia, e vende tutti i suoi averi e compra quel campo. Il regno dei cieli è simile a un mercante che va in cerca di perle preziose; trovata una perla di grande valore, va, vende tutti i suoi averi e la compra. Il regno dei cieli è simile anche a una rete gettata nel mare, che raccoglie ogni genere di pesci. Quando è piena, i pescatori la tirano a riva e poi, sedutisi, raccolgono i pesci buoni nei canestri e buttano via i cattivi. Cosí sarà alla fine del mondo. Verranno gli angeli e separeranno i cattivi dai buoni e li getteranno nella fornace ardente, dove sarà pianto e stridore di denti. Avete capito tutte queste cose?". Gli risposero: "Sí". Ed egli disse loro: "Per questo ogni scriba divenuto discepolo del regno dei cieli è simile a un padrone di casa che estrae dal suo tesoro cose nuove e cose antiche"» (Mt 13,44-52).