In questa intervista Anthony Esolen tratta della necessità di riscoprire la mascolinità e di come realizzarsi come giovani e come uomini. Il panorama culturale attuale e le agenzie formative della nostra società, soprattutto negli USA e in Europa, vengono accusati da Esolen di essere intrisi di una falsa antropologia, di una vuota demagogia femminista che sta compromettendo i pilastri fondamentali della pedagogia.

Questa società che esalta artificialmente la femminilità e la sessualità di fatto genera perversione e omosessualità non uomini autentici capaci di offrire il loro contributo per una società migliore. Esolen è docente di letteratura e insegna al Providence College (Providence - Rhode Island). Scrive nella rivista Touchstone Magazine e ha di recente tradotto la Divina Commedia curandone l'edizione in tre volumi per la Modern Library.

 

 

 

 

Nei suoi recenti articoli lei ha trattato della mascolinità e dell'essere uomo. In che misura il suo modo di intendere questi termini si differenzia da quello degli altri?

 

Esolen: Quando una virtú cade in disuso e non è piú una realtà vissuta e riconosciuta da una comunità nelle sue molteplici forme, noi ne ricordiamo solo qualche aspetto qua e là, o possiamo solo immaginare una sua caricatura. Questo, a mio avviso, sta avvenendo oggi sia per l'essere uomo, che per l'essere donna. Milioni di ragazzi negli Stati Uniti, per esempio, stanno crescendo in case in cui manca la figura paterna e per questo cercano di colmarne il vuoto per conto proprio per le strade o nelle fantasie vacue e malate dell'intrattenimento di massa: uomini muscolosi che distruggono una città o capi carismatici di gang che muovono partite di droga e realizzano cose eccitanti. A queste persone manca quella forza d'animo piú sottile, propria di chi ha una visione morale e una lungimirante capacità di sacrificio. Le figure eroiche maschili della letteratura popolare dei giovani di 80 o 90 anni fa, magari erano dotati di una pistola o di una spada, ma potevano ben anche essere degli assi con gli occhiali come i protagonisti di Chips, la cui disciplina era una forma di amore. Io vedo nell'essenza dell'uomo l'istinto a guidare, a servire guidando, o a condurre seguendo fedelmente una guida vera che può essere il proprio padre, il sacerdote, il comandante. L'uomo esercita la carità allenandosi ad essere autosufficiente nelle cose ordinarie, non per orgoglio, ma per il desiderio sincero di liberare gli altri dalle incombenze e di liberare se stesso per potersi dedicare alle cose non ordinarie. L'uomo deve anche impedire - e questo è un sacrificio arduo - ai propri sentimenti di distoglierlo dal dovere, compreso il dovere di imparare a discernere la verità e a seguirla. L'uomo ama la sua famiglia, ma egli esercita questo amore anche evitando di sottoporre le esigenze dell'ordine civile al benessere della sua famiglia; egli comprende che, compiendo il proprio dovere, anche altre famiglie, oltre a quella propria, ne potranno beneficiare. L'uomo deve considerare la sua vita non al di sopra delle esigenze di coloro che egli guida; deve obbedire al suo legittimo superiore. Se e solo se egli si comporterà in questo modo, si renderà indispensabile e degno dell'obbedienza che rivendica, con quell'autorità biblica di cui nessuno si deve vergognare.

 

 

I libri sull'essere uomo, come "Wild at Heart" di John Eldredge - autore cristiano - stanno andando per la maggiore. Cosa c'è nella nostra società e nella Chiesa che sta portando gli uomini a cercare nuovi modi di vivere la propria virilità?

 

Esolen: Gli uomini si sentono soli. E non tutti si lasciano ingannare dall'androginia di cui sono bombardati ogni giorno a scuola, in chiesa, al lavoro e nei media. Purtroppo, non credo che essi stanno trovando "nuovi" modi di vivere la propria virilità. Essi stanno trovando forme molto antiche, o meglio, versioni distorte e in definitiva non soddisfacenti di queste forme antiche. In realtà, sin dai giorni di Omero e di Mosé, l'umanità è rimasta la stessa; gli uomini e le donne non sono cambiati. E i misteri dell'essere uomo e dell'essere donna sono stati studiati dalla letteratura per migliaia di anni. Dobbiamo quindi fare qualche passo indietro e dare uno sguardo a quella letteratura e alla vita degli uomini appartenenti alla nostra generazione. Per esempio, sebbene gli uomini siano creature piú selvagge delle donne - da cui deriva sia il loro dinamismo che la loro distruttività - sono gli uomini e non le donne che creano l'ordine civile, ma sono le donne e non gli uomini che creano l'ordine domestico. La nostra incapacità di distinguere tra questi ordini e il fatto di averli trascurati per perseguire "sogni" individuali, ci ha lasciati con una povera e magra vita domestica, mentre in molte parti dell'America e probabilmente dell'Europa si ricorda a mala pena cosa sia una vita civica vigorosa.

 

 

Vi è stato un ampio dibattito sul concetto di "genio femminile" proposto dal Papa Giovanni Paolo II. Che dire invece del "genio maschile"?

 

Esolen: Gli uomini hanno la passione per la verità e la cercano generalmente non attraverso gli affetti, ma mediante strutture complesse di vario tipo. Queste possono essere strutture di autorità o di intelletto. Cosí si sono formate le grandi università, inventate dai monaci, e le associazioni studentesche in Europa, il cui programma era spesso una sorta di geometria euclidea o di calcoli newtoniani di asserzioni teologiche e filosofiche. Gli uomini sono affascinati dalle "grammatiche": modi di organizzare e intendere i piú disparati fenomeni. Persino le carte dei giocatori di baseball, con la scheda dei dati sul retro, sono un esempio di questa attitudine. Senza questo "discernimento" letterale, ovvero la chiara distinzione tra ciò che può o non può essere asserito di una determinata cosa, attraverso metodi di giudizio sistematici, non si può pensare a realtà cosí complesse come l'ordinamento giuridico, il governo di una città, l'istruzione superiore, la Chiesa, per non parlare della filosofia e della teologia. Persino quegli uomini intellettualmente non eccelsi, rientrano naturalmente in questo tipo di ordine mentale, e in questo contesto gli affetti svolgono un ruolo essenziale. Gli uomini ammirano i leader, con una potente combinazione di lealtà e amicizia, con altrettanta naturalezza con cui si innamorano di una donna che vorranno sposare. Se una società non aiuta i ragazzi a diventare uomini in questo senso, e se non permette a quelli adulti di formare tali legami naturali con altri uomini per il bene della vita civile, questa sarà destinata a degenerare. E non si tratta di teoria, ma di un fatto che riscontriamo già oggi nelle città americane ed europee.

 

 

Cosa potrebbero imparare gli uomini da Cristo, l'uomo per eccellenza, in termini di sviluppo della loro mascolinità?

 

Esolen: La prima cosa che potrebbero imparare è di non vergognarsi della propria virilità. Essa è santa! È stata creata da Dio per un motivo. Poi, potrebbero notare che Gesú non è quel fidanzato carino che in molte delle nostre chiese viene descritto; uno che non va mai fuori dalle righe - mi perdoni se posso sembrare un po' duro. Gesú ama le donne, cosí come ogni uomo onesto deve fare. Gesú obbedisce a sua madre alle nozze di Cana; ma Gesú non fa la corte alle donne; egli parla in modo gentile, ma da uomo; e quando deve rimproverare lo fa in modo schietto e chiaro, da uomo. I suoi compagni piú vicini sono uomini, anche se non sono necessariamente le persone che egli ami di piú al mondo. Egli li organizza in un battaglione pronto al sacrificio. Egli è estremamente parco nel concedere lodi. Certamente, come per ogni uomo buono e saggio, egli e molto piú desideroso di farsi conoscere piuttosto che di aumentare l'autostima degli altri. Dei suoi apostoli egli sembra prediligere l'amore che nasce dalla conoscenza della verità, piuttosto che un amore come risposta alle sue manifestazioni di affetto nei loro confronti. In effetti, essi reagiscono nei suoi confronti come gli uomini sono soliti reagire: essi ammirano e seguono con maggiore lealtà l'uomo che li rimprovera - con loro sorpresa - di avere paura di naufragare nella tempesta sul Mare di Galilea! Gli uomini possono imparare da Gesú che è bene cercare la compagnia di altri uomini, almeno per il bene delle donne, e certamente per il bene della comunità, della nazione, della Chiesa e del mondo. E possono comprendere che esistono almeno due aspetti relativi al fatto che l'uomo non è fatto per stare da solo: egli ha bisogno delle virtú complementari della donna; e ha bisogno degli altri uomini. Un soldato solo, non è un soldato.

 

 

Dai suoi studi sugli autori classici e medievali, come Dante, quali rimedi ricava per le numerose malattie relazionali che assillano la società di oggi, come l'alto tasso di divorzio, la bassa natalità e i numerosi figli nati fuori dal matrimonio?

 

Esolen: Questa è una buona domanda. Dalla letteratura sia cattolica che protestante del passato, si può imparare ad apprezzare la meraviglia del corpo umano e la virtú dell'amore casto. Si può imparare da Dante che l'amore tra l'uomo e la donna è una melodia gloriosa nella sinfonia dell'amore come plasmato da Colui che muove il sole e le altre stelle. Da Torquato Tasso e Edmund Spenser si può imparare che il tipico peccato contro l'amore, quello della mancanza di castità, non alimenta il fuoco del desiderio, ma lo estingue, rendendo il cuore e la mente deboli e fiacchi. Da Spenser si può imparare che il matrimonio non è una questione meramente privata - uno dei nostri maggiori e piú sciocchi errori - ma un legame profondamente sociale, che unisce queste due creature cosí meravigliosamente diverse, l'uomo e la donna, in modo tale da unirli alle famiglie che li hanno preceduti e alle famiglie che nasceranno dal loro amore. Se la tua idea del matrimonio non comprende l'intera umanità, l'intero mondo naturale, il cosmo fisico, i cieli e la terra, l'alba dei tempi e il suo compimento nell'eternità, allora la tua visione del matrimonio è miope e bieca. Cosí almeno insegnano gli antichi poeti. Forse, però, la cosa piú importante del loro insegnamento è la bellezza del bene: la gentile e modesta Miranda ne "La Tempesta" di Shakespeare, e il coraggioso e gentile giovane Florizel del "Racconto d'inverno", sempre di Shakespeare. L'immaginazione dei nostri bambini spazia oggi sulle zone di guerra, o su ciò che è rimasto dei campi e delle colline dopo la distruzione provocata dalle bombe e dopo essere stati infestati da gas velenosi per 15 anni. Persino le favole, quelle profondamente cristiane e i racconti popolari del West sono stati avvelenati da revisioni femministe. Credo quindi che la possibilità di curare anche uno solo di questi mali sarà impossibile a meno che non riscopriamo la virtú della purezza e, a sua volta, non potremmo riscoprire questa virtú, finché non lasceremo che la sua bellezza colpisca la nostra immaginazione, e ciò sin dall'infanzia.

 

 

Lei sta crescendo suo figlio in modo diverso rispetto a come sono stati cresciuti i maschi della generazione alla quale lei appartiene?

 

Esolen: Mio figlio, la piú grande benedizione di Dio, è autistico. È capace di parlarti un giorno intero di sistemi informatici e smontarti il computer con il giravite per aggiustarlo. La maggior parte dei problemi del nostro tempo non lo toccano, soprattutto da quando ci occupiamo della sua istruzione a casa. Direi piuttosto che le scuole pubbliche negli Stati Uniti sono di tale basso livello e sono cosí diffusamente orientate contro il modo naturale di apprendimento dei maschi e contro ciò che ad essi piace imparare, che farei qualsiasi cosa pur di non mandare mio figlio in una di esse. Abbiamo disperatamente bisogno di scuole per soli maschi, e allo stesso tempo non dobbiamo chiedere scusa per questo. I ragazzi maturano pienamente in esse, e se i nostri ragazzi non maturano, la nostra società è finita.

 

 

 

 

 

Fonte: Zenit (www.zenit.org), 25 maggio 2007.