L'ORDINARIATO MILITARE A PROPOSITO DELL'ACQUISTO DI PROFILATTICI

PER I GIOVANI DI LEVA

 

 

 

 

A proposito delle notizie di stampa circa l'acquisto, da parte della Sanità Militare, di un notevole quantitativo di profilattici, da mettere a disposizione dei militari di leva, nel quadro della campagna contro l'A.I.D.S., l'Ordinariato Militare, responsabile dell'assistenza spirituale alle Forze Armate, alla luce dei valori cristiani cui ispira la propria attività, ritiene doveroso far presente quanto segue.

1) Non v'è dubbio che in ogni settore della vita sociale, e in particolare tra i giovani, è necessaria una forte azione preventiva contro questo ancora invincibile male del secolo che è l'A.I.D.S.

2) Bisogna nello stesso tempo affermare, in nome della verità cui i giovani hanno diritto, che la prima e piú sicura opera di prevenzione è quella di carattere educativo ed etico, in quanto soltanto la correttezza morale dei comportamenti nel delicato ambito sessuale, offre la vera garanzia di protezione contro quel terribile male. Questo è l'orientamento pedagogico che i Cappellani militari da anni seguono nella loro opera di assistenza spirituale, nel rispetto della libertà di ogni persona.

3) Questa azione di carattere personale e morale dovrebbe essere accompagnata da una intensa educazione sanitaria dei giovani, finalizzata a metterli in guardia contro i pericoli che una sessualità disordinata può comportare. Tuttavia, la Sanità Militare, seguendo una direttiva ministeriale che risale al 1987, fornisce alle infermerie dei reparti un quantitativo di profilattici da dare gratuitamente ai giovani di leva che ne fanno richiesta. Da quanto risulta, finora la norma è poco conosciuta, non propagandata e di fatto sono pochi coloro che se ne avvalgono. Questo è anche il motivo del clamore suscitato dalla stampa, come se si trattasse di nuove disposizioni. In questi ultimi tempi, pressioni esterne spingono perchè si propagandi l'uso del profilattico come unico mezzo nella lotta contro l'A.I.D.S.

4) I Cappellani Militari non approvano questi orientamenti e considerano carico di pericolose conseguenze il coinvolgimento dell'istituzione militare nel divulgare e offrire gratuitamente il profilattico ai giovani di leva. In tal modo, infatti, si banalizza e si minimizza la vera lotta contro l'A.I.D.S., quasi che sia facilmente vinta con l'uso del profilattico, mentre è scientificamente noto che tale mezzo non dà piena e totale garanzia di prevenzione. Inoltre, la disponibilità gratuita del profilattico con l'autorizzazione dell'istituzione militare, si può trasformare facilmente nei giovani di leva, lontani dalle loro famiglie, in un pratico, benché non voluto, incitamento a frequentare senza timore i luoghi di prostituzione, che infestano ormai le nostre città e campagne, visto che il pericolo di contrarre malattie sarebbe eliminato con l'uso di quel mezzo. Cosí si viene a creare nei giovani una mentalità distorta, con grave responsabilità morale della stessa istituzione militare.

5) Per queste ragioni l'Ordinariato Militare auspica che la vigente normativa basata sul palliativo del profilattico venga abolita, per essere sostituita da un forte impegno informativo ed educativo, sanitario e sessuale, come del resto prevedono talune sagge direttive e iniziative della stessa Sanità Militare, purché si abbia rispetto di ogni valore morale, lasciando comunque a ciascuno la libertà e la responsabilità dei propri atti. I Cappellani militari, per quanto di loro competenza e sulla base delle osservazioni sopra esposte, sono disponibili, come sempre, a dare la loro piena e qualificata collaborazione.

 

 Roma, 16 giugno 1995

+ Giovanni Marra, Arcivescovo Ordinario Militare per l'Italia