Sessualità precoce

La negazione di un'esperienza superiore

 

 

 

«Sabino Acquaviva, stabilisce uno stretto rapporto fra precoce liberalizzazione sessuale e scadimento dell'istanza religiosa; egli dice: "dato che il comportamento sessuale, è ancor piú l'interiorizzazione del sesso, sono decisivi nel dare tono e presenza al comportamento e all'esistenza religiosa, l'evoluzione della morale sessuale si è tradotta in una evoluzione dell'atteggiamento verso la religione".

"L'anticipazione del momento dell'esperienza fisica e psicologica dell'amore condiviso riduce - fra l'altro - la possibilità è la profondità dell'esperienza mistica o paramistica".

I giovani che non hanno ancora vissuto l'innamoramento, infatti, sublimano molto facilmente in Dio l'esigenza di amare.

È chiaro che, piú a lungo dura questa esperienza d'amore per Dio, e piú essa lascia il segno: rimane come "stampo" di una religiosità di fondo che tende a riemergere nelle diverse stagioni della vita, se pure in forma diversa.

La precoce esperienza sessuale e di amore condiviso riduce drasticamente l'esigenza di sublimazione, quindi fa sí che l'impronta sia piú lieve, o scompaia quasi del tutto.

Dunque la riduzione della religiosità e del bisogno di religione, e quindi di pratica religiosa, è molto probabilmente espressione anche di una esperienza effettiva di coppia piú precoce e piú frequente».

 

 

 

 

Cfr. MASTROFINI F. - NANNI A., Giovani oggi. Una generazione tra utopia e disincanto, Ed. Coletti, Roma 1984, 119-120.

 

 

 

 

 

 

 

 

La sessualità come nostalgia del totalmente altro